Palazzo Pietro Tiravanti
Viale Giacomo Matteotti
Il palazzo Tiravanti è un importante monumento contemporaneo della città di Frosinone, il cui progetto getta le sue basi nel lontano 1871, quando il primo sindaco della città, Domenico Diamanti, rese nota la necessità di un edificio comunale da adibire come struttura scolastica.
Per mancanza di fondi, la questione venne ripresa in considerazione solamente dopo il 1915, quando, a causa del terremoto della Marsica che distrusse parte dell’Abruzzo e danneggiò gravemente alcune zone del Frusinate, la città, nonostante non vi furono vittime, fu annoverata tra le bisognose di fondi per la ricostruzione di edifici pubblici. Nel momento in cui il governo centrale concesse i finanziamenti, venne specificato che essi erano da utilizzare solo ed esclusivamente per l’edilizia scolastica.
Nel 1925 a seguito di molte discussioni sulla collocazione dell’edificio, che provocò una crisi comunale con annesse dimissioni, e scandali per gli appalti, il progetto venne affidato all’ingegnere Edgardo Vivoli, che volle gettare le fondamenta sul colle Belvedere, in posizione dominante e panoramica sulla pianura del frusinate. Soprattutto, il Palazzo Pietro Tiravanti, che prende il nome dal soldato italiano caduto durante le battaglie di Libia nel corso della Prima guerra mondiale, si contraddistingue per essere un edificio antisismico tra i primi realizzati in Italia. Dalla bella forma, slanciata, il palazzo si sviluppa su 4 piani negli avancorpi laterali e 3 piani nella parte centrale, con 52 vani, 14 corridoi e 2 vani scala; per le sue dimensioni, che lo rendono inconfondibile nel panorama cittadino, il Tiravanti è noto in città anche come l'”Edificio”.
Inizialmente fu sede delle scuole di ogni ordine e grado della città di Frosinone fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, al seguito della quale divenne base militare tedesca. Al termine del conflitto tornò ad ospitare alcune classi delle scuole primarie, nel contempo quelle di grado superiore cominciarono ad essere spostate in nuove strutture scolastiche. Un progetto di recupero conservativo del palazzo, voluto dall’amministrazione comunale, è stato finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Il 6 dicembre 2014 è diventato sede dell’Accademia di belle arti di Frosinone, a seguito di un restauro finanziato dalla Banca Popolare Del Cassinate. Il 1º marzo 2015 vi apre all’interno il MACA, il Museo di Arte Contemporanea dell’Accademia di Belle Arti.
Fondata nel novembre del 1973, l’Accademia di Belle Arti di Frosinone è un centro in continua espansione, impegnato a sviluppare il potenziale creativo dei giovani allievi con corsi di livello universitario volti alla ricerca di espressioni artistiche contemporanee, in linea con gli strumenti usuali del sapere ma molto attenta anche alle nuove tecnologie.
Tra l’altro è l’unica Accademia in Italia ad avere al suo interno un museo di Arte contemporanea, che esiste grazie alle donazioni di artisti che negli anni vi sono passati, tanto da poter essere definita “una collezione in progress”. Gli studenti si confrontano quotidianamente con l’arte contemporanea. Il museo è strutturato su due piani, a cui si aggiunge il piano terra che ospita opere temporanee.
Il museo si visita gratuitamente ed è aperto alla città, così come coinvolgono tutti i cittadini “I Giovedì dell’Accademia”, cicli di conferenze su arte, cinema e cultura con relatori e ospiti di prestigio.